Svezzamento tradizionale o autosvezzamento?

Cerchiamo di fare chiarezza.

Svezzamento tradizionale: potrebbe e ripeto potrebbe, essere definito come il classico svezzamento che mi piace definire anni 90 (ma di fatto non solo), in cui vengono introdotti cibi inizialmente liquidi (come semolino e cremine varie) e in cui vengono inseriti alcuni alimenti solo a certi mesi (es l’uovo dopo i 12 mesi i legumi dopo i 9 mesi e via dicendo) il tutto guidato dalla mano della mamma e del papà con un cucchiaino

Autosvezzamento: potrebbe essere definito uno svezzamento più libertino in cui si abbandonano definitivamente i crono-inserimenti e si lascia il proprio bambino libero di sperimentare con le proprie mani cibi non liquidi

E io che strada scelsi per il mio Dodò?

Io ho scelto l’alimentazione complementare a richiesta.

Ecco un altro termine poco chiaro, potrai pensare, invece è più facile del previsto ed è la dottrina più valida e corretta degli ultimi studi nutrizionali.

Ma la scelta migliore è quella che rende sereni te e il tuo bambino anche se dare cibi liquidi per troppi mesi è vivamente sconsigliato in questa “dottrina”.

Ricapitoliamo: alimentazione complementare a richiesta è uno svezzamento in cui si inseriscono dei cibi a partire dai 6 mesi (non 4, non 5). Il cibo solido affianca il naturale o artificiale allattamento. Si cerca di rispettare il più possibile le frequenze alimentari delle proteine, si cerca di condividere il pasto tutti insieme, si cerca di andare incontro alle esigenze del vostro bambino che magari potrebbe essere pronto a finire il suo piatto solo a 9 o 10 mesi. Non si forza, non bisogna per forza finire tutto, si sperimenta tutti insieme questo nuovo percorso.

TI RACCONTO LA NOSTRA STORIA DI SVEZZAMENTO

Arriva il giorno dell’appuntamento con la pediatra per il bilancio di crescita e per parlare dello svezzamento.

Mi da 3 fogli di word in cui scrive come preparare un brodo, quando inserire i legumi e un sacco di altre nozioni un po’ strane. L’ho riletto tante di quelle volte quel documento di word che lo so a memoria purtroppo. Mi da il via libera per iniziare a introdurre le cremine a 5 mesi. Ma tutto questo cinema questo inizio non mi convinceva e il mio istinto mi diceva che avrei dovuto approfondire l’argomento.

Mi fiondo sui social e inizio a cerca #svezzamento, corsi di svezzamento. Faccio un corso di svezzamento che mi sembrava ben recensito e mi si apre un mondo! Capisco che tutto ma dico tutto quello che c’era scritto su 3 pagine di word era falso. Vado in panico. Stoppo lo svezzamento e lo riprendo a 6 mesi dopo aver studiato per filo e per segno le oltre 50 pagine del corso.

Inizio con delle cremine ma capisco fin da subito che offrire solo liquidi sarebbe stato controproducente per la masticazione. Quindi offro anche lenticchie decorticate ben cotte o pezzettini piccoli di verdura. Devo dire che Dodò ha avuto fin da subito una vera e propria passione per il cibo. Non mi è stato difficile fargli assaggiare di tutto e di più. Non ha mai detto di no. Non ha abbandonato l’allattamento artificiale ma la strada era troppo più interessante il cibo del latte in formula e piano piano i pasti hanno iniziato a sostituire i biberon.

Ogni bimbo ha i suoi tempi e fino ai 12 mesi non dovete preoccuparvi se non finisce i pasti proposti.

Fin da subito (6 mesi e mezzo/7) ho preso coraggio e gli ho dato in mano i primi cibi solidi che avrebbe gestito in autonomia (con la mia supervisione costante). Ho iniziato con i broccoli ben cotti (cima presa a pugno) per poi passare alla banana, mandarino, fusilli,…

Devo dire che ha sempre saputo gestire bene le consistenze e le preoccupazioni diminuivano giorno dopo giorno, lui era felice io ero felice e continuiamo ancora oggi a scoprire nuovi sapori e nuove pietanze

Spero che questa storia possa esserti utile per munirti di coraggio e affrontare serenamente questo magnifico percorso